ZAFFERANO

Il Crocus Sativus, nome scientifico della pianta di zafferano, appartiene alla famiglia botanica delle Iridacee. Della stessa famiglia fanno parte molti fiori ornamentali, come gli iris e i gladioli. Lo zafferano è una pianta erbacea perenne, con un altezza tra i 10 e i 25 cm, che si sviluppa a partire da bulbi simili a quelli della cipolla. Il bulbo è un organo sotterraneo che accumula le sostanze di riserva necessarie per poter germogliare, producendo le foglie e dando luogo alla fioritura. Le foglie di zafferano sono lineari, lunghe e sottili e di colore verde scuro. Il fiore di zafferano è composto di sei petali di un intenso colore viola e presenta una parte maschile e una femminile. La parte maschile è costituita da 3 antere gialle su cui è appoggiato il polline, mentre quella femminile è formata da ovario, stilo e stigmi. Dall'ovario, collocato alla base del bulbo, si origina un lungo stilo giallo che dopo aver percorso tutto il bulbo raggiunge la base del fiore dividendosi in 3 lunghi filamenti, detti stigmi, di colore rosso vivo. Sono proprio questi stigmi a rappresentare la parte “nobile” della pianta di zafferano e a motivarne la storica e diffusa coltivazione da parte dell'uomo.

Lo zafferano che ti offre Onde della Terra è puro, in stigmi.

Lo abbiamo coltivato in modo naturale, senza utilizzare prodotti chimici di sintesi e secondo i metodi della coltivazione biologica. E' un prodotto artigianale, in cui ogni lavorazione, dalla raccolta alla mondatura dei fiori, dall'essiccazione (eseguita con temperature di 40°C al massimo) alla pesatura e al confezionamento degli stigmi, è fatta mano, con cura e attenzione al dettaglio, in modo da garantire e mantenere tutte le sue qualità organolettiche e nutritive.

PROPRIETÀ

Allo zafferano vengono riconosciute numerose qualità. Tra le più quotate, possiamo ricordare le sue proprietà eupeptiche (favorisce la produzione dei succhi gastrici), antiossidanti, stimolanti per il sistema cardiovascolare e immunitario, toniche per il sistema nervoso. E' inoltre considerato un valido rimedio contro la degenerazione della retina. Gli vengono attribuite anche capacità antinfiammatorie, antidepressive e afrodisiache.

CONSIGLI D'USO

Per preparare la spezia al meglio e sprigionare tutte le sue caratteristiche aromatiche e coloranti, segui questo procedimento
La quantità di zafferano da utilizzare in cucina dipende molto dal tuo gusto personale e dalle ricette che vuoi realizzare. Come dose media noi ti raccomandiamo 8-10 stigmi a porzione.
Riponi gli stigmi di zafferano tra due foglietti di carta forno e tostali per qualche secondo utilizzando un mezzo caldo, come ad esempio la base riscaldata di una caffettiera o il ferro da stiro a bassa temperatura.
Sempre con la protezione della carta forno, polverizza lo zafferano con l'aiuto del dorso di un cucchiaio; puoi lasciare qualche stigma intero se gradisci dare una nota più appariscente al tuo piatto.
Trasferisci la polvere ottenuta in un tazzina con poca acqua calda, coprila e lascia in infusione per almeno 30 minuti (alcuni estimatori dello zafferano lo lasciano in infusione un'intera notte!).
Versa il liquido di infusione nella tua pietanza a fine cottura, tenendo conto che lo zafferano non va cotto a lungo.
Usalo nei tuoi piatti tradizionali o sperimentalo in nuove preparazioni: puoi spaziare dal classico risotto alla milanese, magari accompagnato con l'osso buco, alla besciamella, dai gamberi alle cozze, dal cavolfiore alla zucca, dal pollo all'agnello e, per finire, dai biscotti al gelato. Non ti resta insomma che trovare le tue ricette e abbinamenti preferiti!

STORIA

I primi riferimenti storici riguardanti lo zafferano risalgono alle sacre scritture, dove veniva citato con il termine Karkum. La spezia é ricordata in vari modi nelle civiltà più antiche del mediterraneo: dalle raffigurazioni pittoriche di Knosso, alle citazioni nel papiro egizio di Ebers (1500 a.c.) e nel cantico dei cantici del Vecchio Testamento. Lo zafferano trova anche spazio nella mitologia classica in ben due miti. Croco, compagno di gare di Mercurio, viene ferito a morte da un disco scagliato male e dalla terra bagnata dal suo sangue nasce un fiore giallo e rosso. In un altro mito, la ninfa Smila si innamora di Croco e, per punizione, Diana lo trasforma nella pianta di zafferano. La regione di origine dello zafferano non è del tutto certa anche se molti studiosi la collocano nell’area compresa tra Creta ed il Medio Oriente. Da qui si sarebbe diffuso rapidamente in India e Cina e successivamente, ad opera degli arabi, nell’area mediterranea. L'introduzione della spezia in Italia sembra sia da attribuirsi ad un monaco del Tribunale dell’Inquisizione, che avrebbe portato i primi bulbi di zafferano nel proprio paese d’origine, in provincia de L’Aquila, dando origine al primo nucleo produttivo italiano. Altri scritti riportano, tuttavia, notizia della coltivazione di zafferano in Sicilia già in età greco-romana. La storia e le leggende che interessano lo zafferano sono insomma tante ed affascinanti. Gli utilizzi storici, tradizionali ed attuali dello zafferano sono moltissimi e variano da Paese a Paese. Oltre all'uso culinario, la spezia ha trovato, e trova tuttora, un largo impiego nella medicina, nella cosmesi, nei profumi, come colorante di pietanze e tessuti e come aroma per il tabacco. Ingrediente assai diffuso nella cucina araba, marocchina, iraniana e indiana, è parimenti ampiamente utilizzato nella cucina europea. Al giorno d'oggi il principale produttore di zafferano è l'Iran che da solo produce circa il 90% dell'intera produzione mondiale. Il restante 10% è ottenuto in Grecia, Marocco, Spagna, India e Italia. Nel nostro Paese la coltivazione dello zafferano è comunque molto limitata ed occupa solo una cinquantina di ettari, suddivisi tra oltre 300 aziende agricole. Le regioni con le più ampie superfici coltivate sono, nell'ordine, la Sardegna (piana del Campidano), l'Abruzzo (piana di Navelli), la Toscana, la Calabria, la Sicilia e le Marche. Lo zafferano è tra le più pregiate e costose spezie e per questo motivo è spesso interessato da contraffazioni; soprattutto quando venduto in polvere, può essere “allungato” con altre spezie più economiche, quali la curcuma, o mischiato con coloranti di origine artificiale.
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