I primi riferimenti storici riguardanti lo zafferano risalgono alle sacre scritture, dove veniva citato con il termine Karkum. La spezia é ricordata in vari modi nelle civiltà più antiche del mediterraneo: dalle raffigurazioni pittoriche di Knosso, alle citazioni nel papiro egizio di Ebers (1500 a.c.) e nel cantico dei cantici del Vecchio Testamento. Lo zafferano trova anche spazio nella mitologia classica in ben due miti. Croco, compagno di gare di Mercurio, viene ferito a morte da un disco scagliato male e dalla terra bagnata dal suo sangue nasce un fiore giallo e rosso. In un altro mito, la ninfa Smila si innamora di Croco e, per punizione, Diana lo trasforma nella pianta di zafferano. La regione di origine dello zafferano non è del tutto certa anche se molti studiosi la collocano nell’area compresa tra Creta ed il Medio Oriente. Da qui si sarebbe diffuso rapidamente in India e Cina e successivamente, ad opera degli arabi, nell’area mediterranea. L'introduzione della spezia in Italia sembra sia da attribuirsi ad un monaco del Tribunale dell’Inquisizione, che avrebbe portato i primi bulbi di zafferano nel proprio paese d’origine, in provincia de L’Aquila, dando origine al primo nucleo produttivo italiano. Altri scritti riportano, tuttavia, notizia della coltivazione di zafferano in Sicilia già in età greco-romana. La storia e le leggende che interessano lo zafferano sono insomma tante ed affascinanti. Gli utilizzi storici, tradizionali ed attuali dello zafferano sono moltissimi e variano da Paese a Paese. Oltre all'uso culinario, la spezia ha trovato, e trova tuttora, un largo impiego nella medicina, nella cosmesi, nei profumi, come colorante di pietanze e tessuti e come aroma per il tabacco. Ingrediente assai diffuso nella cucina araba, marocchina, iraniana e indiana, è parimenti ampiamente utilizzato nella cucina europea. Al giorno d'oggi il principale produttore di zafferano è l'Iran che da solo produce circa il 90% dell'intera produzione mondiale. Il restante 10% è ottenuto in Grecia, Marocco, Spagna, India e Italia. Nel nostro Paese la coltivazione dello zafferano è comunque molto limitata ed occupa solo una cinquantina di ettari, suddivisi tra oltre 300 aziende agricole. Le regioni con le più ampie superfici coltivate sono, nell'ordine, la Sardegna (piana del Campidano), l'Abruzzo (piana di Navelli), la Toscana, la Calabria, la Sicilia e le Marche. Lo zafferano è tra le più pregiate e costose spezie e per questo motivo è spesso interessato da contraffazioni; soprattutto quando venduto in polvere, può essere “allungato” con altre spezie più economiche, quali la curcuma, o mischiato con coloranti di origine artificiale.